Prosegue la rassegna Meet In Town, incentrata sulle sonorità contemporanee più audaci, che stavolta vede protagonista Fennesz, ormai considerato un classico, l’uomo che ha rinnovato l’estetica glitch ed ha saputo, finora, evitare le strade senza uscita di certa elettronica astratta.
La serata è aperta da un duo, Ziv Jacob e Jean Marc Caïmi, pianoforte e sintetizzatore analogico, che imbastisce trame sonore di delicata ambient, a tratti malinconica ma che vale come introduzione ad una sequela di paesaggi sonori carichi di dettagli e mai statici.
E’ questa una delle caratteristiche di Fennesz, che in questi anni ha compiuto molti passi avanti nella costruzione di un suono mai uguale a se stesso, sebbene riconoscibilissimo.
Laptop e chitarra sono i suoi unici strumenti, coi quali elabora un groviglio apparentemente inestricabile di suoni, una matassa che può far venire in mente lo shoegaze, se come genere musicale fosse stato concepito un decennio dopo.
L’astrazione presente nella musica dell’artista austriaco non impedisce di riconoscere spunti melodici, passaggi acustici che lambiscono quelli presenti in “Endless Summer” (il suo disco più celebrato), una ricerca inesausta verso un’elettronica intrisa di calore, in equilibrio fra increspature spigolose e dissolvenze al nero.
Il live set è stato anche l’occasione per presentare i suoi ultimi lavori, un singolo uscito solo in mp3 per Itunes, “On a desolate shore a shadow passes by”, ed il 7” “Transition”, registrato nelle stesse sessions; gli altri estratti inediti, presumibilmente, confluiranno nel nuovo album, che vedrà la luce per Touch la prossima primavera.
Molto belli anche i visuals, che raffiguravano fotomontaggi di paesaggi urbani mescolati a spazi incontaminati, un accompagnamento ideale per i “dipinti sonori” di Fennesz.