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Art - Art Reviews - Review | by Giuliano Pastori in Art - Art Reviews on 20/02/2008 - Comments (0)
 
 
 
Cina XXI secolo Arte fra identità e trasformazione @ Roma

Una pacifica occupazione che si presenta come una buona occasione per osservare “da vicino” alcuni aspetti della Cina di oggi, attraverso un tentativo di esplorazione di tre diverse espressioni culturali e artistiche: il cinema, la letteratura le arti visive.

 
 

Dis-orientiamoci!
Il Palazzo delle Esposizioni, in questi ultimi giorni è stato pacificamente invaso da incredibili “mostri” imballati “ad opera d’arte”.
Automobili, motociclette, aerei d’epoca, opere futuriste, tutto rigorosamente Made in Italy la fanno da padroni nel primo piano del Palazzo per la mostra Il mito della velocità, accogliendo visitatori incuriositi anche da altro, a cominciare dagli inquietanti salotti borghesi degli scatti di Gregory Crewdson, dalle esotiche immagini della National Geographic, o dalla “singolare” occupazione cinese del secondo piano con la mostra Cina XXI secolo. Arte fra identità e trasformazione.

Una pacifica occupazione che si presenta come una buona occasione per osservare “da vicino” alcuni aspetti della Cina di oggi, attraverso un tentativo di esplorazione di tre diverse espressioni culturali e artistiche: il cinema, la letteratura le arti visive.
Il 21 febbraio inizierà una corposa rassegna di cinema indipendente cinese curata da Marco Muller: Il nuovo cinema cinese.
Muller presentando la rassegna scrive parole edificanti il comportamento coraggioso dei cineasti cinesi i quali: Senza guardare in faccia nessuno, con immediatezza sconvolgente hanno testimoniato i mali del paese: stratificazione troppo rapida, mercificazione di tutti gli aspetti della vita dell'uomo in società, corruzione, sfruttamento degli strati di popolazione in continua migrazione interna, deterioramento dell'ambiente, urbanizzazione galoppante e cancellazione del passato. Li chiama infine: eccellenti traghettatori da un linguaggio espressivo all'altro, che si sono mossi in complicità continua con gli scrittori meno "normalizzati", hanno lavorato in presa diretta sulle nuove correnti delle arti visive, del teatro, della musica e della moda, contribuendo davvero, attraverso questa costante complicità, alla definizione dei contorni di un'avanguardia estetica.
Dal 20 marzo una serie di incontri con il pubblico intitolati La nuova letteratura cinese a cura di Maria Rita Masci, vedrà la presenza di scrittori cinesi come Su Tong e Yu Hua che hanno incarnato negli anni ottanta il rinnovamento letterario e Mian Mian espressione della cosiddetta “gioventù crudele” segnata dagli ultimi anni del processo di globalizzazione.
L’idea di “frammentazione” della proposta culturale del Palazzo delle Esposizioni la ritroviamo quindi nello spirito della mostra Cina XXI secolo. Arte fra identità e trasformazione.
Presentando la mostra d’arte visiva, i due curatori Zhu Qi e Morgan Morris precisano che il loro intento è quello di proporre allo sguardo indiscreto degli occidentali una nuova lettura dell’arte proveniente dalla Cina, attento più alle individualità artistiche, che ad una lettura dell’espressione artistica cinese ferma alla prevalente ricerca della “cinesità” delle immagini, senza cogliere l’arte cinese come una fonte originale di idee e di forme.
Il filo rosso che unisce i 16 artisti cinesi presenti, è il disorientameto dell’individuo di fronte a panorami sempre pìù segnati dalla presenza “plastica” dell’uomo, rotto l’incanto che univa la cultura cinese con la natura ci si guarda attorno, dentro, da vicino e da lontano perdendosi nelle ciniche dinamiche di una società, ancora pìù delirante di quella occidentale. Dove l’ideologia e la burocrazia comunista totalitaria ha saputo combinarsi con la cultura di massa ed un capitalismo di regime, aiuto!.
Iniziando il percorso della mostra ci riconosciamo subito nei light box intitolati Anonymous Still di Yang Yong , in cui patinate ragazze all’apparenza molto occidentali vivono o meglio sopravvivono ad un ambiente urbano a noi familiare, segnato da una realtà disumanamente artificiale, di fronte, le fotografie di Weng Fen ci mostrano minacciosi panorami urbani in continua crescita osservati dalla presenza delicata e pulita di disciplinate ragazze alla moda…cinese.
Realtà decomposte, ricomposte e pronte per una nuova e continua migrazione sono invece presenti nelle gigantografie di Wang Qingsong come Dormitori o Dream of Migrants in cui uomini e donne nudi, ambulanti, nani e sposi si rifugiano senza fiducia e molti dubbi, in una decadente e precaria antica abitazione cinese con le bandiere della Cina e dell’ONU.
Colonna sonora di questa atmosfera poco edificante potrebbe essere la cantilena cinese del video Minguo Landescape di Qiu Anxiong in cui la disgregazione animata di un mondo antico avviene attraverso lo scioglimento di un segno di matita mentre cerca di raccontare i paesaggi di una lunga tradizione cinese. Gli oli su tela di Zeng Fanghi, Yin Zhaoyang, Yan Lei segnano matericamente la confusione, la sovrapposizione, la stratificazione di un pensiero che si contorce su se stesso fino a divenire segno ipnotico per chi lo osserva troppo da vicino…
L’esposizione lascia disorientato anche il visitatore che in pochi minuti si ritrova alla fine del percorso con il ricordo di poche opere nella mente…così non rimane che dirigersi nelle sale cinema del Palazzo delle Esposizioni, per recuperare l’entusiasmo di una parziale esplorazione della realtà cinese.

 


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Reg. Court of Palermo (Italy) n°21, 19.10.2001
All images, photographs and illustrations are copyright of respective authors.
Copyright in Italy and abroad is held by the publisher Edizioni De Dieux or by freelance contributors. Edizioni De Dieux does not necessarily share the views expressed from respective contributors.

Bibliography, links, notes:

Cina XXI secolo. Arte fra identità e trasformazione
19 feb - 18 mag 2008
Promossa da: comune di roma ass. politiche culturali azienda palaexpo regione lazio, fondazione roma
Collaborazione: Tang Contemporary Art
Catalogo: Giunti

Pen: Giuliano Pastori

 
 
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