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Music - Music Labels - Interview | by SuccoAcido in Music - Music Labels on 01/09/2003 - Comments (0)
 
 
 
Anomolo records

...NON PAGARE QUESTA MUSICA "Definire un movimento richiede di tracciare una riga e convenire che essa è stata attraversata" (Massey G., Assimilati ed Esclusi, AAVV, 2002)
Indipendentemente dalla varietà delle situazioni che possiamo vivere (sia oggettivamente come dato di realtà, che soggettivamente, cioè nel modo in cui lo viviamo, vediamo e pensiamo noi e solo noi nel profondo), credo si possa pensare a due scenari abbastanza comuni. Nel primo, i confini tra i gruppi sociali, le realtà a cui partecipiamo, quelle a cui aspiriamo, quelle all’interno delle quali per forza di cose siamo inscritti, i "luoghi", sono flessibili: l’idea condivisa è che sia possibile spostarsi da un luogo ad un altro indipendentemente dal proprio gruppo di appartenenza o di riferimento, indipendentemente dalle proprie specificità, indipendentemente dall’affermazione del sentirsi parte di qualcosa di differente, ma comune ad altri. Questo movimento è reso possibile dalla condivisione dello stesso sistema di idee tra i luoghi, oppure dall’accettazione incondizionata (volontaria, auspicata o desiderata) dei valori, ruoli, pensieri e parole del luogo verso cui ci si sposta. Nel secondo, c’è invece la consapevolezza che questi confini siano superabili solo attraverso la rinuncia di qualcosa, delle proprie specificità, della propria visione delle cose, dei propri valori, del proprio sistema di relazioni, della condivisione della propria differenza. A meno che... non diventare fenomeno da baraccone, intrattenimento esotico o naiff, o peggio quota tollerata, in quanto innocua, sostanzialmente immatura o staccata dalla realtà. Per cui il movimento si fa cambiamento della geografia dei luoghi. Il solo esserci e spostarsi con la propria specificità, affermandone la reale consistenza, diventa, in sé, cambiamento di quel sistema di relazioni all’interno del quale non si potrebbe essere se non subalterni o marginali…Anomalo è un luogo che credo valga la pena di visitare, perché è abitato da ragazzi in carne, ossa e idee. Tre in particolare: non pagare questa musica, perché è possibile produrre, distribuire ed usufruire di musica (e chissà quant’altro!) al di fuori delle regole del mercato senza soffrire di sensi di colpa; collaborazione, perché la presa coscienza delle proprie differenze e delle risorse a disposizione rimane l’unica alternativa all’inesistenza ed in ciò se ne guadagna in salute; valori, nel senso di prese di posizione, ma anche investimento in e attuazione di principi che forse non sarebbe neanche lecito pensare... e dato che in Italia non c’è il reato di opinione (...no?), ne consegue la moltiplicazione delle connessioni neuronali i cui vantaggi possono essere spesi in giochi di società, vedi Monopoli, Cluedo, la Reginetta del ballo ecc., in show televisivi con montepremi milionari, oppure per superare le seccature della nostra quotidiana esistenza. Il Succo più Acido che c’è in giro ha incontrato tre delle bands che hanno deciso di essere coinvolte da www.anomolo.com, etichetta no-profit di Osimo Scalo (AN) creata dall’agenzia di graphic design CANENERO Advertising...Soffull (ex Esedra), Paddy e Luxluna.

 
 

SA: Che cosa è Anomolo, e cosa vuol dire non pagare questa musica?

PADDY - Anomolo é un'etichetta indipendente (veramente indipendente) che produce musica. Anomolo é anche un progetto dai larghi respiri che punta a diventare un gruppo di lavoro ampio per promuovere sempre meglio le bands da esso prodotte, cercando magari non solo collaborazioni a livello musicale, ma a qualsiasi livello... insomma un progetto aperto, o all'inglese "open-source". Per quanto riguarda il "non pagare questa musica" ci è piaciuta l'idea di arrivare alle persone gratis, senza che spendano una lira... ops...centesimo, per ascoltarci!

LUXLUNA - Anomolo è un'etichetta musicale di produzione e distribuzione gratuita. Gli album degli artisti vengono distribuiti in formato MP3 ad alta risoluzione attraverso il sito www.anomolo.com. "Non pagare questa musica" é invece lo slogan che accompagna l'etichetta e ne definisce gli intenti di libera diffusione e di libera circolazione dei propri prodotti. Anomolo è un'iniziativa no-profit che si avvale di collaborazioni spontanee, quindi gratuite.

SOFFULL - Non è la prima volta che discutiamo sul fatto che ora non siamo altro che una band come tante altre con degli MP3 sul web in distribuzione gratuita, un po' come far parte di Vitaminic e compagnia bella, ma dietro di noi c'è gente competente che lavora (gratis) in materia di registrazioni, copertine, siti e finalmente possiamo occuparci di essere solo musicisti lasciando la posizione musicista-produttorefaidate-distributore-promoter-manager-webdeveloper-grafico-ecc…non pagare questa musica dimostra che c'è gente capace di dimenticare le dinamiche merceologiche intorno a ciò che vomita in sala prove, sperando che i succhi invadano le orecchie di tanti e Anomolo in questo non ha uguali...

SA: Con la SIAE come la mettiamo?

SOFFULL - Prima di muoversi nella direzione della distribuzione gratuita lo staff di Anomolo ha cercato di evitare qualsiasi problema di tipo legale informandosi approfonditamente sulla questione diritto d'autore, per quanto ci riguarda abbiamo sottoscritto un contratto che cede i diritti dei nostri album ma non la proprietà. Non percepiremo alcun tipo di guadagno economico ma il riscontro di visibilità è già un dato di fatto.

LUXLUNA - La SIAE non ha alcun tipo di contatto con l'etichetta. Le bands di Anomolo accettano a priori di non proteggere le proprie creazioni dal diritto di copyright (questo significa che i loro brani possono essere copiati e ridistribuiti liberamente senza alcun vincolo e nella piena legalità) e di non guadagnare nulla dalla distribuzione. Tuttavia, Anomolo diventa garante della proprietà intellettuale delle composizioni (che restano dei loro creatori) nonché proprietario dell'aspetto economico che viene applicato esattamente al contrario della SIAE; in pratica commette reato chi usa i brani di Anomolo a scopo di lucro non chi li copia e li ridistribuisce.

SA: Come siete stati coinvolti da questo progetto e quali sono le vostre prospettive?

LUXLUNA - Questo nuovo sistema "virtuale" di diffusione della musica, secondo il mio punto di vista, prenderà inesorabilmente il posto di quelli tradizionali, poiché internet, per sua stessa natura, consente di scavalcare i costi di produzione applicati ai materiali (copertine, jewel box, cd master, duplicazione etc.). Sarà un passaggio lento ma inevitabile, che sconvolgerà non poco il mercato musicale ma che privilegerà altrettanto quello degli spettacoli live. Oggi non ha più senso spendere 20 euro per un CD. Come Luxluna, devo dire, abbiamo subito accolto l'invito dell'etichetta di entrare a far parte della scuderia, diciamo che non aspettavamo altro. Stiamo già lavorando al nuovo album che vorremmo pubblicare quest'anno, se ce la faremo.

SOFFULL - Siamo compagni di strada dei Paddy ormai da diversi anni, e la scelta di entrare a far parte del progetto è stata discussa insieme valutando rischi, perdite ed eventuali ripensamenti se un giorno qualche produttore da anni bramato si sarebbe presentato alla porta, siamo arrivati alla scelta di affidarci alla Anomolo fiduciosi e carichi di voglia di costruire qualcosa di veramente indipendente. La prospettiva primaria è girare tantissimo con i concerti.

SA: Come si è svolto il lavoro di produzione e come sta andando la "distribuzione"?

SOFFUL - Molto semplicemente, il nostro primo disco "La bancarotta dei valori" è stato registrato nello studio messo a disposizione dall’etichetta, eravamo ancora Esedra ma all'interno della nostra band c'erano forti incomprensioni e Anomolo è stata una benedizione, ha aspettato le nostre lunghe pause riflessive e ci ha aiutato a risolvere gli intoppi interni che ci frenavano. Il disco forse ne risente un po' di quel periodo confuso ma era troppo importante per noi partecipare al progetto quindi abbiamo deciso di pubblicarlo ugualmente grazie anche alla fiducia dimostrata da tutto lo staff di Anomolo.

PADDY - La produzione del disco si è svolta nel nostro studio, con la collaborazione di alcuni amici che hanno dato un prezioso contributo alla realizzazione del tutto. La distribuzione, grazie ad Anomolo, sta andando a vele spiegate! Per noi è una grande soddisfazione e ci ripaga del lavoro svolto, non senza fatica.

LUXLUNA - Abbiamo registrato e missato nello studio privato di Anomolo anche se molte delle parti erano già state riprese nel nostro home studio. La distribuzione sta andando molto bene se consideri che in due mesi e mezzo sono state scaricate circa 2500 canzoni solo della nostra band. Anche la stampa specializzata si sta accorgendo di noi.

SA: Suonate un pop non proprio mediterraneo, ma che dimostra sempre più come anche da è stata ben metabolizzata la scuola indie made in U.S.A. e U.K. Ciò potrebbe anche voler dire un certo diniego ad una via italiana al pop internazionale. Si diceva in passato che Mina sia stata l’unica artista pop italiana veramente "spendibile" all'estero. Cosa ne pensate?

LUXLUNA - Anche Ramazzotti e Pausini vendono all'estero! Sul fatto che le bands di Anomolo suonino un pop poco mediterraneo è vero solo in parte, c'é da qualche giorno una band siciliana in catalogo il cui suono é quello tipico della loro terra, seppur trattato in maniera diversa, non anacronistica. Per quanto riguarda noi, é un problema che non ci siamo mai posti soprattutto perché l'eterogeneità è una formula che abbiamo accettato quasi come condizione imprescindibile. Sappiamo quello che suoniamo oggi ma non abbiamo la più pallida idea di dove andremo a parare domani.

SOFFULL - Siamo molto esterofili negli ascolti e questo ha sicuramente influenzato il modo di scrivere e di arrangiare, ma apprezziamo allo stesso modo tante produzioni di casa nostra che purtroppo non riescono ad uscire dai confini con lo "svantaggio" della lingua italiana.

SA: Gioie e dolori dell'underground... esiste secondo voi una scena under, e in che cosa si definisce rispetto al main stream?

SOFFULL - Se per scena intendi ad esempio l'esperienza del C.P.I., sicuramente oggi non esiste una realtà così solida. Di gruppi ce ne sono un'infinità, forse c'è poca voglia di collaborare; per quanto ci riguarda siamo sempre stati attenti alle realtà che ci circondano cercando di collaborare il più possibile.

PADDY - Ci sono un sacco di entità che contribuiscono ad alimentare la scena indipendente, ma poche hanno il coraggio di osare di più. Le piccole etichette non hanno soldi e i locali che danno spazio alla musica non troppo commerciale sono sempre di meno. Dopotutto, perché dare spazio ad un gruppo che non ti riempie il locale, quando si può avere la cover-band del gruppo XYZ che tanto piace alla gente, perché MTV lo passa circa 100 volte al giorno? Qui si potrebbe andare avanti all'infinito...

LUXLUNA - Se per underground intendi tutte quelle produzioni che per cause di forza maggiore o per scelta non fanno parte dei grandi circuiti gestiti dalle major, allora sì, é evidente che esiste, se intendi invece un modo particolare di concepire la musica, un atteggiamento artistico di opposizione motivata alle produzioni ufficiali, ho l'impressione che non ci sia niente di definito, ancora meno una scena. Vediamo se Anomolo riuscirà a fare qualcosa.

 


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Reg. Court of Palermo (Italy) n°21, 19.10.2001
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Bibliography, links, notes:

pen: Andrea Pintus

link: http://www.anomolo.com/

 
 
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