Together with his friend Tomas De Rita he runs King Nosmo, an artsy collective concentrating on the good things in life: making music, art and dj:ing whenever the opportunity comes along. Currently Kasper is working on an exhibition piece based on boredom in the office, as well as drawing a childrens book with his sister. He really would like to visit Tokyo some day.

Quando ci si accosta a un lavoro di Kasper Stromman, ciò che non può sfuggire all’occhio del lettore è la sua capacità di riuscire a comunicare con semplicità.
Se ci soffermiamo su "A helping hand" emerge subito la deliberata scelta di uno stile che sia il più possibile minimalista, scelta che si riflette sia nel disegno che rivela figure semplici e abbozzate, sia nello scenario povero e essenziale accompagnato da una grafica bidimensionale che rifiuta volutamente sia l’utilizzo del chiaroscuro per resinatura che per gradazioni di grigio o per tratteggio a matita, sia ancora dallo stile d’impaginazione che nel panorama contemporaneo diventato una delle massime espressioni di libertà artistica; possiamo, infatti, notare l’assenza di una gabbia che scandisca le vignette.
Quello che l’autore vuole dimostrare è non solo che si possano trattare temi rilevanti con uno stile semplice, ma anche che uno stile minimalista rappresenta una grande prova per la storia e per l’autore stesso che ha pochissimi mezzi a sua disposizione per catturare l’attenzione del lettore.
Il tema trattato risulta uno dei classici dilemmi dell’umanità, che tuttavia colpisce l’animo dell’uomo e rimane sempre nei propri pensieri: la ricerca di un tesoro e il conseguente inappagamento di chi lo trova che si sente smarrito, una volta che ha raggiunto il proprio scopo. E’ proprio la semplicità che invece da all’uomo la volontà di vivere, di superare le avversità e continuare a sperare. Quindi, la lezione di Kasper Stromman si riflette anche nelle sue scelte stilistiche fondendo trama e disegno in un unico universo; ed è questo che lo rende uno dei più grandi autori del Nord Europa.