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Writing - Scomunicazione - Article | by SuccoAcido in Writing - Scomunicazione on 26/01/2010 - Comments (0)

 
 
 
Fuori centro, fuori legge. Laboratorio Zeta, Palermo.

Il 24 gennaio 2010, dopo lo sgombero, lo Zetalab è stato rioccupato... Di nuovo in piedi quindi, come in piedi restano le domande qui poste. E così con SuccoAcido abbiamo deciso di cominciare un percorso che ci porti alla scoperta dei centri sociali in Italia.

 
 

Ci risiamo con la solita storia. Un'altro centro sociale, uno di quelli che funzionano davvero, esempio di generosità e ben vivere sociale in questa Italia nostra è stato sgomberato dalle forze dell'ordine. Perché?

I fatti li avrete letti, visti e sentiti attraverso la maggior parte dei media nazionali. Ne sintetizziamo alcuni per avviare una riflessione ulteriore.

… Il 19 gennaio 2010 è stato sgomberato il Laboratorio Zeta di via Arrigo Boito a Palermo che ospitava una trentina di sudanesi del Darfur, molti dei quali già dichiarati rifugiati politici e altri con la pratica in corso, tutti uomini e tutti li per strada al freddo, con i loro zaini sul marciapiede... fino ad allora dormivano in due camerate.
Il centro sociale è attivo già dal 20 marzo 2001 con un collettivo di oltre duecento ragazzi, una biblioteca e una scuola di italiano per stranieri, cinema, concerti, teatro che hanno regalato gioia e speranze per anni a noi palermitani testimoni di questo sforzo e ospitalità intelligente.
L'immobile, di proprietà dell'Istituto autonomo case popolari, era stato assegnato attraverso un bando all'associazione Aspasia. Ma la struttura era già occupata e nel 2005 Aspasia si è rivolta al tribunale. Dopo aver vinto la causa, adesso lo sgombero, al quale si sono opposti politici di centrosinistra, sindacalisti della Cgil ed esponenti della società civile che erano quasi tutti lì insieme ai ragazzi. Durante lo sgombero, nel pomeriggio, un'assemblea permanente e poi una carica delle forze dell'ordine con i soliti manganelli e scudi da divisa. Poi giù con le solite botte e disperazione. Da un lato i manifestanti dicono di essere stati colpiti a freddo, dall'altro la polizia replica di aver risposto al lancio di arance e bottiglie e ai ragazzi che stavano provando a riavvicinarsi allo Zeta evacuato. Pochi giovani fermati e qualche ferito lieve. E la politica? Il capogruppo di Italia dei valori al Consiglio comunale, per protesta è salito sul tetto dell'edificio assieme ad alcuni ragazzi del Laboratorio Zeta che hanno annunciato l'inizio dello sciopero della fame; alle 13:00 si è riunita la giunta municipale per trovare una soluzione in extremis: è stata individuata una nuova struttura da assegnare ad Aspasia, cioè la scuola Pascoli del rione Zisa. Ma l'associazione non ha accettato la proposta alternativa…

Perché? Viene da chiedersi perché si deve arrivare a vivere tanto schifo sopratutto ora dopo i fatti di Rosarno. Sì, perché va scritto che questo non è soltanto l'ennesimo sgombero di un centro sociale italiano, ma anche l'ennesimo esempio di quanta insensibilità e strafottenza ci sia verso l'immigrato; di come le nostre istituzioni siano incapaci di affrontare il problema dell’accoglienza immigrati.
Di quanta difficoltà si trovi nel riconoscere l'importanza del ruolo educativo e sociale dei centri autogestiti. Ma anche un ulteriore caso di mancanza di dialogo.
Sì, c’è anche da aggiungere altro: c’è da chiedersi se questo forse non sia, oltre al solito attacco e boicottaggio politico, un problema più generale di mancanza di strumenti che aiutino tutti, a misurare e a valutare questi meriti.
I centri sociali, nella maggior parte dei casi, diventano strutture davvero importanti e di supporto nei contesti in cui si installano. Viene da chiedersi, ingenuamente, come mai non esista mai una legge che provi ad aiutarli e a guidarli nel difficile compito. Aiutare e guidare tutti, da entrambe le parti, appunto. Perché nel vuoto giuridico è difficile reclamare diritti; in una realtà italiana, così sprovveduta di fronte alle questioni sociali legate al mondo giovanile e alle pratiche dell’autogestione diventa difficile non cadere nel gioco delle strumentalizzazioni. Sulla legalità di un bando di assegnazione, sul concetto stesso di proprietà di un immobile, cosa può essere obiettato? La nostra ragione diventa congettura? Ogni caso diventa particolare ed è in questa diversità che troviamo il problema.
E soprattutto ci viene naturale anche chiedere a tutti loro, a ciascun collettivo: perché non far partire un dialogo e un tavolo di discussione con vari settori dell’associazionismo e della società civile, per arrivare ad una proposta di legge sui centri sociali italiani da presentare alle istituzioni?
Perché questi esempi di giustizia sociale devono essere così umiliati ancora una volta? dopo il Cox, il Rialto e tanti altri esempi tristi quante volte ancora dobbiamo vedere la storia ripetersi senza che nessuno si assuma davvero la responsabilità sociale di quanto succede, perché non provare ad andare fino in fondo in un modo costruttivo?
Ci sono molte cose da dire e analisi da fare, caso per caso e senza sconti per gli interessi economici e politici che si celano dietro sgomberi come questo. La nostra esperienza a Palermo non può non essere uno sprone in più in questo senso, nel testimoniare personalmente una realtà bella, utile, giovane che accoglie i rifugiati politici, che fa cultura, promuove la musica, l'arte di questa città, che viene portata avanti da universitari, lavoratori, volontari che si impegnano in modo serio e non da ragazzini che occupano abusivamente una struttura per farci un pò di soldi con la discoteca. Ecco perché SuccoAcido scende in campo dopo 10 anni in cui si è scelto di non scrivere esplicitamente di certi temi. Nel nostro piccolo cercheremo di lanciare una piccola indagine tra gli spazi autogestiti per dar loro voce e sperando di poter essere di aiuto a stimolare questo dialogo più costruttivo e di respiro nazionale che secondo noi oggi manca. Nella speranza che, futura proposta di legge o no, non si smetta ancora in futuro di ascoltare l'altro e di parlare all'altro.
Il dialogo e la voglia di sorridere insieme è ciò che in questa Italia manca sempre di più.

Il 24 gennaio 2010, dopo lo sgombero, lo Zetalab è stato rioccupato di nuovo... Di nuovo in piedi quindi, come in piedi restano le domande qui poste.

 


© 2001, 2014 SuccoAcido - All Rights Reserved
Reg. Court of Palermo (Italy) n°21, 19.10.2001
All images, photographs and illustrations are copyright of respective authors.
Copyright in Italy and abroad is held by the publisher Edizioni De Dieux or by freelance contributors. Edizioni De Dieux does not necessarily share the views expressed from respective contributors.

Bibliography, links, notes:

Pen: Costanza Meli & Marc De Dieux

Link:

http://www.kom-pa.net/

http://www.zetalab.org/

 
 
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