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Theatre News - Performances | by Antonio Leto in Theatre News - Performances on 18/01/2009- Comments (0)
 
IL RITORNO
di Sergio Pierattini, progetto e regia Veronica Cruciani con Veronica Cruciani, Milvia Marigliano, Renato Sarti, Alex Cendron, Compagnia Veronica Cruciani
Premio della Critica 2008 come miglior testo, lo spettacolo Il ritorno prende forma a partire da un lavoro di inchiesta promossa dal Teatro Donizetti e sviluppata dalla regista Veronica Cruciani che da sempre si dedica al rapporto tra tradizione orale e drammaturgia contemporanea, estendendo le sue indagini anche ai temi dell’immigrazione/emigrazione e della memoria collettiva recente.

 
 
Martedì 20 gennaio 2009, alle ore 20.45, al Teatro Gobetti di Torino andrà in scena IL RITORNO
di Sergio Pierattini, progetto e regia di Veronica Cruciani, le scene e i costumi sono di Barbara Bessi, il disegno luci di Gianni Staropoli e le musiche di Paolo Coletta.
Lo spettacolo è interpretato da Veronica Cruciani, Milvia Marigliano, Renato Sarti, Alex Cendron.
Il ritorno, prodotto dalla Compagnia Veronica Cruciani , è inserito nella Stagione in Abbonamento del Teatro Stabile di Torino e sarà replicato al Teatro Gobetti fino a domenica 25 gennaio 2009.

Premio della Critica 2008 come miglior testo, lo spettacolo Il ritorno prende forma a partire da un lavoro di inchiesta promossa dal Teatro Donizetti e sviluppata dalla regista Veronica Cruciani che da sempre si dedica al rapporto tra tradizione orale e drammaturgia contemporanea, estendendo le sue indagini anche ai temi dell’immigrazione/emigrazione e della memoria collettiva recente.
La ricerca, volta a delineare questioni cruciali per molte delle nostre città come l’emigrazione, i contrasti sociali, la necessità di un lavoro, la voglia di riscatto, il pudore e l’opinione del quartiere, ha messo in evidenza mutazioni e graduali trasformazioni del tessuto sociale, riflettendo in particolare su due quartieri di Bergamo, la Malpensata e via Quarenghi.
Tutto il materiale raccolto è stato elaborato da Sergio Pierattini, “padre” de La Maria Zanella, che ha scelto di proporre la famiglia come punto di osservazione privilegiato della trasformazione subita da questi quartieri e dalle innumerevoli borgate delle nostre città.
Ne Il ritorno una giovane donna esce di prigione e torna a casa dopo l’omicidio del proprio convivente, un immigrato conosciuto nell’azienda di famiglia. Qui l’attendono una madre stanca, dura ed esasperata, un padre vicino alla follia ed un fratello che cerca di “tirare avanti” per se stesso e per i suoi genitori.
«Una famiglia segnata - scrive lo stesso Pierattini - da un grave episodio e una figlia che ritorna. L’occasione unica per fare i conti, chiarirsi e capire i motivi che l’hanno condotta a compiere il gesto che ha condizionato non solo la sua vita, ma anche quella di coloro che gli sono vicini. Accuse, recriminazioni, rimpianti. Sullo sfondo un contesto sociale particolare, ma allo stesso tempo simile a quello di tante realtà del nostro centro nord; operoso e attivo ma anche denso di profonde contraddizioni. Contraddizioni che nei rapporti con gli immigrati diventano talvolta laceranti e distruttive. È la storia della protagonista della nostra vicenda, la figlia trentenne di un piccolo imprenditore bergamasco, che dopo aver scontato il suo debito con la giustizia, torna alla sua famiglia d’origine. È la storia di un intricato e complesso modo di vivere i rapporti familiari, attraverso un particolare ma anche riconoscibile linguaggio degli affetti al quale i protagonisti si attaccano come naufraghi in cerca di salvezza. La vita e i problemi complessi dell’oggi hanno forse spinto alla deriva questa operosa famiglia. Ognuno dei suoi componenti, come gli sventurati passeggeri di molti degli improvvisati natanti che attraversano i nostri mari in cerca di una vita migliore, affronta con i mezzi che possiede la tempesta che è in corso. Non mancano i rimpianti per qualcosa che si sono lasciati alle spalle per sempre. Una vita fatta di sacrifici e lavoro ma allo stesso tempo più semplice; dove gli ideali se pur ingenui, riuscivano ancora a significare speranza e fede in un futuro migliore. Spero che tanti potranno riconoscersi nei protagonisti di questa storia. Non mi riferisco alla crudezza e l’incapacità che caratterizza il loro modo di rapportarsi tra loro ma a quel sincero e in fondo puro sforzo verso qualcosa di profondamente positivo che alcuni di loro riescono, nonostante tutto, ad esprimere. Nella quasi totale mancanza di punti di riferimento ideali e politici che caratterizza i nostri tempi, un valore profondo che è tipico della terra dov’è ambientata la vicenda, come il lavoro, può, unito alla solidarietà e al rispetto delle regole essere non solo l’ancora di salvezza per noi, ma anche di tutti quelli che raggiungono il nostro paese in cerca di una vita migliore. Ed è questo, in fondo, il senso della proposta che il fratello, nell’ultima scena, rivolge alla donna. Un progetto onesto e di lavoro. Un riscatto per lei e per noi, che a Bergamo, come in molte altre parti del nostro paese, spero e voglio immaginare sia non solo possibile ma anche già in atto».

Magda Poli, sul Corriere della Sera del 22 novembre 2007, scrive: « […] è la storia raccontata con una bella progressione drammaturgica e stile asciutto da Sergio Pierattini ne Il Ritorno, messa in scena da Veronica Cruciani con sobria linearità, in uno spazio spoglio. Un testo crudele che mette a nudo una realtà complessa dove razzismo, sfruttamento, sentimenti negati compongono una quotidianità devastante. Straordinaria è Milvia Marigliano che disegna con ricchezza di toni e intenzioni una madre crudele, gonfia di rabbia e stordita da rancori, sola… Bravi anche Veronica Cruciani, la figlia confusa, e Alex Cendron, il figlio, l’unico che spera in una vita cui siano i sentimenti e i valori a dare senso».

INFO BIGLIETTERIA:
Biglietti: Intero € 19,00
Recite: da martedì 20 a sabato 24 gennaio 2009, ore 20.45. Domenica 25 gennaio, ore 15.30.
Biglietteria TST: Salone delle Guardie - Cavallerizza Reale (Via Verdi, 9), telefono 011 5176246, orario dal martedì al sabato 12.00/19.00. Vendita telefonica tel. 011 5637079 (dal martedì al sabato, orario 12.00 – 18.00). Numero verde 800235333. Nei giorni di recita è possibile acquistare i biglietti alla cassa del teatro un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it

Teatro Gobetti



L’edificio che ospita il Teatro Gobetti venne costruito tra il 1840 e il 1842 ad opera dell’Accademia Filodrammatica, i cui soci desideravano dotarsi di una sede stabile per le loro rappresentazioni, fino a quel momento allestite nei salotti di palazzi privati. L’inaugurazione ebbe luogo il 21 gennaio 1842 alla presenza del principe Vittorio Emanuele II, con la rappresentazione di una tragedia di Carlo Marengo e di una commedia di Eugène Scribe. Del teatro ci resta una descrizione di Pietro Visetti, che racconta di come il piano terreno, riservato all’accoglienza, si aprisse con una «graziosa saletta ottagona appositamente costruita per servire da camera d’aspetto». Si passava poi ad un grande vestibolo di forma ellittica, da cui partiva una sontuosa scala che raggiungeva il piano superiore: qui si trovavano la sala per gli spettacoli e gli spazi di servizio. Il Visetti si sofferma sul «maestoso proscenio, sorretto da quattro colonne scanalate»; sul soffitto erano scolpiti alcuni cassettoni, oltre a «eleganti emblemi musicali rappresentati sui binari di fianco». L’architetto Leoni, autore del progetto, ebbe quindi il merito di ricavare, da locali angusti, un edificio impeccabile nella classicità delle proporzioni. Il Gobetti fu sede della prima esecuzione assoluta dell’Inno di Mameli. Nel 1956 cominciarono i lavori per il primo restauro, affidati all’architetto Mario Augusto Valinotti. Il secondo intervento si rese necessario nel 1984 allo scopo di revisionare tutti i sistemi di sicurezza: la ristrutturazione fu realizzata dagli architetti Luigi e Maria De Abate. La sala teatrale fu inaugurata il 18 aprile 2001 dal debutto dello spettacolo La ragione degli altri di Luigi Pirandello, con la regia di Massimo Castri.


Via Rossini, 8 - Torino

Come arrivare

Linee utili
55 - 56 - 13 - 61 - 15 /Fermata via Po
68 - 18 /Fermata via G. Rossini
3 - 16 /Fermata Corso Regina Margherita angolo via G. Rossini


Navigazione virtuale
Scopri l'interno della sala CONTINUA »

Si ricorda al gentile pubblico che nelle vicinanze è in funzione il nuovo parcheggio "Vittorio Park" (secondo tariffario Parcheggi Italia)

INFO STAMPA:
Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Settore Stampa e Comunicazione:
Carla Galliano (Responsabile), Simona Carrera, Davide Tosolini
Via Rossini 12 - Torino (Italia). Telefono + 39 011 5169414 - 5169435 - 5169498
E-mail: galliano@teatrostabiletorino.it - carrera@teatrostabiletorino.it - tosolini@teatrostabiletorino.it

I giornalisti possono scaricare direttamente i comunicati stampa e le foto degli spettacoli dalla
Press Area del Sito internet: www.teatrostabiletorino.it
 
 
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INFOS
PERIOD: from 20/01/2009 to 25/01/2009
CITY: Torino
NATION: Italy
VENUE: Teatro Gobetti
ADDRESS: Via Rossini, 8
TELEPHONE: + 39 011 5169414 telefono diretto+ 39 011 5169411 centralino
FAX: + 39 011 5169410
EMAIL: galliano@teatrostabiletorino.it, carrera@teatrostabiletorino.it, tosolini@teatrostabiletorino.it
WEB: http://www.teatrostabiletorino.it
INSERTED BY: Antonio Leto
 
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