On Tuesday the 3th of June 2008 Fondazione Volume! presents the installation the Brazilian artist Ernesto Neto has conceived properly for the space of the gallery starting from the essential elements of his work: the uprightness of space, the reference to sensory elements, the practicability of space. The Neto installations are marked by the sensual possibility of modifying the space through elements of different materials in order to upset the space itself. His installations develop through the space and contain it with soft, coloured, biomorphic sculptures which make reference to the senses (sometimes to smell also) and which fill the exhibition-place including in it the physical and sensory presence of the spectator. For Volume! Neto has conceived an elementary installation which fills 1/3 of the volume(!) of the gallery with texture, gravel and others natural elements. Through a mobile, soft and amusing path which leads the spectator to rethink the primary values - equilibrium, consistency and irony.

Martedì 3 giugno 2008 la Fondazione Volume! presenta un lavoro inedito che l’artista brasiliano Ernesto Neto ha progettato a partire da alcuni elementi sostanziali del suo lavoro: la verticalità degli spazi, il richiamo preciso ad elementi sensoriali, la praticabilità degli spazi prodotti. Le installazioni di Neto si contraddistinguono per una ricercatezza sensuale di possibilità di articolazione dello spazio attraverso elementi polimaterici organizzati in modo tale da metterne in crisi la rigidità. Le sue installazioni si sviluppano nello spazio e lo contengono con sculture morbide, colorate, biomorfiche, che si richiamano ai sensi (a volte anche all’olfatto) e riempiono l’ambiente espositivo comprendendo in esso la presenza fisica e sensoriale dello spettatore. Per Volume! Neto ha concepito un’installazione elementare che riempie la galleria di 1/3 del suo volume (!) con tessuti, ghiaia e altri elementi del mondo naturale. Costruendo un percorso mobile, morbido e divertente attraverso il quale lo spettatore viene inevitabilmente costretto a riconsiderare valori primari differenti tra loro, quali l’equilibrio, la consistenza, l’ironia.